Elezioni Emilia Romagna

Nella nuova legislatura ci aspettiamo un passo avanti per la libertà di scelta della scuola
Le scuole paritarie sono una realtà significativa per il sistema scolastico dell’Emilia-Romagna e per tutto il territorio regionale.
In Emilia Romagna ci sono 992 scuole paritarie che accolgono 75.323 alunni, pari al 12% della popolazione scolastica regionale (dati as 2018/2019). La presenza maggiore è nel grado dell’infanzia (alunni 3/6 anni), dove le scuole statali accolgono il 48% dei bambini, le paritarie comunali il 20% e le paritarie a gestione privata il 32%.

Le scuole paritarie dell’infanzia a gestione privata accolgono 34.052 alunni, le primarie 12.084, le secondarie di primo grado 5.457 e le secondarie superiori 3.920. Si tratta di una presenza significativa non solo sotto il profilo quantitativo. Le scuole paritarie sono comunità di persone dedite, con professionalità e passione, all’educazione e alla formazione dei giovani; luoghi di relazioni significative per gli alunni e per le loro famiglie (in un tempo, come quello che stiamo vivendo, caratterizzato dalla paura e dall’individualismo). Dopo l’antica avversione (per motivi innanzitutto ideologici) nei confronti della scuola paritaria in Emilia Romagna negli ultimi anni sono cresciute le forme di collaborazione tra Regione, enti locali e scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata. I Comuni con le convenzioni sostengono il servizio pubblico svolto da queste scuole; la Regione destina 4,7 milioni all’anno per progetti di miglioramento dell’offerta formativa e per il coordinamento pedagogico. Tale “virtuosa” collaborazione ha senza dubbio aiutato la qualificazione della offerta formativa delle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata e anche il consolidamento di tale presenza (frequentata oggi dal 32% degli alunni).
Nella prossima legislatura ci aspettiamo che la Regione Emilia-Romagna faccia un ulteriore passo avanti, prendendo in considerazione anche i bisogni delle famiglie che frequentano le scuole paritarie in gradi scolastici diversi dall’infanzia.
Alcune regioni limitrofe (Lombardia, Veneto, Piemonte ...), tra gli interventi di diritto allo studio di competenza regionale, hanno sperimentato misure di sostegno alla libertà di scelta della scuola, prevedendo aiuti economici (voucher, buoni, dote, borse di studio ...) per sostenere le famiglie, in particolare quelle meno abbienti, per le spese di frequenza della scuola paritaria post-infanzia.
Il valore principale di tali interventi, oltre all’aiuto concreto a tante famiglie, sta nel fatto di riconoscere che la libertà di scelta della scuola non è un lusso, ma un diritto fondamentale (diritto allo studio) che va garantito a tutti, anche alle famiglie meno abbienti.
Pensiamo poi che meritino una particolare attenzione le famiglie con figli disabili che frequentano le scuole paritarie (oggi l’onere dell’insegnamento di sostegno infatti è quasi integralmente a carico della scuola e della famiglia).
In Veneto il buono scuola regionale per gli alunni disabili che frequentano le paritarie può arrivare fino a 15.000 euro all’anno ad alunno (per coprire le spese dell’insegnamento di sostegno); in Lombardia la dote disabilità può arrivare fino a 3.000 euro; in Piemonte il voucher scuola può arrivare fino a 3.225 euro. Nella nuova legislatura in Emilia-Romagna ci aspettiamo un passo avanti sulla strada del sostegno alla libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie e della collaborazione tra Regione e scuole paritarie.
Siamo disponibili al confronto e ad un lavoro comune, per ricercare gli strumenti più idonei per camminare su questa strada.

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