La docente di diritto, Prof. Angela Grasso, della scuola Secondaria di II grado Maria Ausiliatrice di Lecco, ha proposto una interessante lezione sulla scuola paritaria
Già prima dell’emergenza Covid le famiglie che sceglievano di far frequentare ai propri figli una scuola paritaria dovevano farsi carico dei costi di essa.
Solo a livello regionale è possibile usufruire di qualche agevolazione e solo in minima parte le spese possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi.
D’altra parte, le famiglie, pagando le imposte, corrispondono già allo stato una quota di risorse che vengono poi spese in favore delle scuole statali indipendentemente da dal fatto che queste famiglie non godono del servizio della scuola statale.
Lo Stato poi corrisponde alle scuole paritarie pochi e insufficienti finanziamenti, da sempre oggetto di forti contestazioni da parte di chi pensa che la scuola paritaria sia un lusso e chi lo vuole deve pagarselo.
Il dibattito mai risolto sul diritto all’istruzione, sulla libertà di scelta educativa, sull’uguaglianza dei cittadini, sul pluralismo, in nome del perseguimento di un sistema scolastico nazionale più flessibile, più diversificato, più efficiente, più efficace, è, in questi giorni, tornato alla ribalta a causa del mancato riconoscimento di aiuti statali alle scuole paritarie, se non in maniera decisamente insufficiente e solo per il grado scolastico della scuola dell’infanzia – a causa dell’incapacità dello Stato di offrire tale servizio. Ciò, nonostante il fatto che il nostro sistema scolastico sia ormai un sistema integrato in cui scuole statali e scuole paritarie concorrono nel fornire il servizio di istruzione pubblica.