Si è parlato spesso del ruolo poco significativo dei docenti nella nostra società. Forse è giunto il tempo opportuno per ravvivarlo. Il COVID-19 ci costringe a raggiungere gli alunni a casa, a “fare scuola” in una modalità non elaborata prima, solo immaginata per alcune situazioni “eccellenti”. Alla prima sospensione delle attività didattiche ed educative abbiamo provveduto a mantenere il nostro ruolo di docenti attraverso varie modalità telematiche, dal registro elettronico all’utilizzo di diverse piattaforme digitali, assegnando compiti, esercizi di recupero o di consolidamento, brani da leggere e riassumere, problemi da risolvere, pagine da studiare per successive interrogazioni. A cosa risponde tutto questo?
Nella drammatica situazione venutasi a creare nel nostro Paese a causa del Coronavirus, le scuole italiane non hanno rinunciato alla loro missione educativa e formativa, rispondendo in modo significativamente propositivo
e dinamico alla sospensione delle consuete attività didattiche. Lo sforzo, in atto in moltissime scuole, di mantenere vivo e vitale, a partire dalla scuola dell’infanzia, il rapporto tra gli insegnanti, i loro alunni e le stesse famiglie, utilizzando nella scuola primaria e secondaria la didattica online, nonché la disponibilità all’aiuto reciproco tra scuole, stanno documentando ancora una volta quanto sia importante e strategico, anche in funzione della tenuta sociale, il nostro sistema di istruzione.